La Fata Nutrice della Cavolaia Minore

 

Ho sempre avuto una predilezione per le piante nutrici. Non quelle che attirano le farfalle, quelle che nutrono i bruchi: sacrificano parte delle loro foglie per permettere l’evoluzione di un essere perfetto, aiutandolo nella difficile trasformazione da creatura terrena a creatura del cielo. Un giorno, sarà proprio colui che le aveva mangiucchiate strisciandogli di soppiatto sul fusto che, volando di fiore in fiore, contribuirà alla diffusione del loro regno - quello vegetale - nel mondo.

La ruota della vita gira sul dare, sul nutrire, sull’avere cura. Sulla consapevolezza di essere comunità. Le piante questo lo sanno. E noi abbiamo così tanto da imparare da loro!

Immagino lo Spirito della Pianta Nutrice come una balia anziana e saggia, dalle ali di farfalla, le stesse ancora immateriali -  e dagli stessi colori - che fa da mamma al piccolo, inerme, affamato Bruco.

La sensazione di saggezza materna è quella che ho sempre provato stando vicina a queste creature verdi, in giardino, nei campi, nel bosco. Il mio primo acquerello dedicato alle Fate delle Piante Nutrici rappresenta il Bruco della Cavolaia Minore (Pieris rapae), nutrito dalla Fata Nutrice della Rapa (Brassica rapa), che in primavera colora di piccoli fiorellini gialli i campi, destando gli spiriti provati dal grigio dell’Inverno, insieme ai primi tiepidi raggi di sole. 

L’acquerello prende voce nella nuova Digital Fairy Art di Celidonia, dove ogni opera, in formato digitale, è accompagnata dalla poesia: una voce sola, segreta, sussurrata dalle Fate e scritta solo per chi la riceverà.