Occhi
Come specchi fragili e un po’ appannati,
solo loro - unico contatto - si mostrano oggi.
Solo loro - tra loro - si possono toccare.
Intimamente, in profondità, nonostante
le spine invalicabili del reale che appare.
Loro - abili - superano distanze e barriere.
Aprono alla luce che desta la materia -
arterie di mondi diversi, eppure gli stessi.
Possiamo guardarci, noi umani, ma
non lo facciamo: fuggiamo, neghiamo.
Concentrati su quel che non possiamo,
troviamo il buio e ci crediamo ciechi.
L’Ape Solitaria - lo sa - che quei rovi
proteggono e pure hanno foglie, figlie
dello stesso cielo. Saranno le coperte
della generazione che lì volerà - ma
ora dorme, nelle celle attende e sogna
un paio d’ali per raggiungere i fiori.
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