Let's Fly - Art Doll in scala 1/12
Più che le case di bambola, le mie doll in scala 1:12 preferiscono i boschi: lì è dove tornano i pettirossi in autunno e con loro amano giocare, perché sono amici da sempre. Con le piccole creature alate spesso condividono anche i colori: la fiamma vibrante del petto brilla sui loro capelli e sulle scarpine, per dire che si può volare anche in terra, se si segue la via dei sogni.
I sogni hanno sentieri piccini, protetti dalle querce e dagli aceri, con rovi di more e cespugli di rosa canina tutt'intorno, perché le piccole gemme vanno protette, e i ciclamini sbocciano solo dove si sentono accolti.
Il bosco che ospita questa bimba è una di quelle stradine, e anche l'umana qui si sente accolta e si reca spesso a passeggiare. Si trova vicino Cassino, adesso è pieno di ciclamini e il pettirosso è tornato a nutrirsi delle sue bacche.
Ogni volta che uno dei suoi alberi viene tagliato o un cespuglio bruciato, ogni volta che i palloncini di qualche processione umana offendono la sua bellezza, restando tristemente - e pericolosamente per i suoi abitanti - appesi ai rami, sento il cuore del bosco sanguinare un po'. E quella fiamma rossa e vibrante si affievolisce. Ma lui resta lì, e resiste, e la alimenta con nuovi germogli e nuove bacche, anno dopo anno.
Un sentimento importante che muove il mio lavoro è cercare di trasmettere quella meraviglia che nasce dall'osservazione della natura, per destare il senso di cura per le piccole cose selvatiche che abbiamo tutti come dono di nascita, ma poi perdiamo crescendo. Per accrescere il rispetto verso questi luoghi, verso la loro bellezza che chiede attenzione e tutela. Anche se sono piccole stradine.
Perché ogni singola foglia che danza nel vento è importante e i bambini lo sanno. Anche quello che dorme in noi e che muove i sogni dei miniaturisti.
Questa nuova mini scultura è la mia seconda bimba con pettirosso. La prima, Fly, nacque nel lontano 2009 e finì sulla copertina del Kensington Dollshouse Festival:
Una vita fa. Da allora sono trascorsi tanti anni di studio, di scultura e di fotografia. Ma nel cuore resta immutato lo stesso senso di meraviglia, quello che attraverso le miniature e il mondo del piccolo popolo - animali, umani o fatati - cerco di trasportare fin qui.
Le miniature richiedono tempo, cura e attenzione. Non solo da parte di chi le crea ma anche da parte di chi le osserva. La stessa attenzione, lo stesso tempo e la stessa cura di cui hanno bisogno i boschi e la natura tutta, umani compresi, e che nascono soltanto dall'amore.
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