Imbolc Girl

Era molto tempo che non modellavo una ragazzina in scala 1:12.

Troppo tempo, mi dicevo. Troppa fatica, nel plasmare il realismo dei particolari. Gli occhi lacrimano e s'appannano dopo tante ore di scultura e dollmaking, e pure la lente d'ingrandimento - fedele compagna - protesta e s'appanna. L'obiettivo del microscopio, invece, alla fine sembra guardarti con commiserazione e un pizzico di superiorità.

Ma noi miniaturisti dobbiamo avere un destino particolare. O sarà il karma, boh. O una lieve tendenza masochistica. Qualunque sia il motivo, a volte non puoi fare a meno di stare a sentire la voce del Piccolo Popolo, perché ti canta dentro così forte che devi per forza trasportarlo nel piano materiale. Così è nata lei, la ragazzina di Imbolc.

Imbolc è un'antica festa irlandese che cade a metà tra il Solstizio d'Inverno e l'Equinozio di Primavera (in epoca Cristiana è diventata la Candelora, e si festeggia il giorno dopo, il 2 febbraio). Il fiore simbolo di Imbolc è il Bucaneve.

Amo questo piccolo fiore coraggioso che ci ricorda che la luce sta crescendo anche se non ce ne accorgiamo. E che là sotto, pian piano, nel ventre della terra, i semi stanno germogliando. Lui spunta fuori incurante del freddo e dei rami spogli e ci dice: coraggio, Primavera non è lontana.

Gli umani in questi giorni accendono candele bianche. Anche le fanciulle in scala 1:12 con un'anima fatata lo fanno. Celebrano la Luce che cresce.

Gli antichi Celti celebravano la Dea della Luce, Brigid, che era la patrona dei fabbri, dei poeti e dei guaritori. Il suo fuoco è quello che illumina, quello dell'ispirazione artistica.

Mi piace immaginarla con gli occhi verdi e i capelli di fuoco. E l'abito bianco, scalza, nel Bosco.
Come la mia piccola ragazzina di Imbolc.