Come sono nate le Fate di Celidonia?

Ovvero, come accadde che una seria e promettente fumettista decise di mollare tutto per mettersi a giocare con le fate? Ecco la storia delle  bambole ooak vista da Celidonia! :D

Le prime Fate di Celidonia in scala 1/12 (2003-2007)

Era il 2000. Modellavo la pasta sintetica già da diversi anni, ma mi dedicavo principalmente al fumetto, quando mi ostinai a voler creare personaggi, che allora disegnavo soltanto, in tre dimensioni. Fu così che, quasi per gioco, nacquero le mie prime creature Le prime erano interamente in Cernit - allora c’era solo quello o il Fimo Classic - subito dopo introdussi gli abiti, creati dai ritagli di stoffa presi dal baule della mamma, e i capelli, ricavati dai cordoni per tende. Appartenevano al mondo fantasy cui ero legata: fate, elfi e folletti che oggi chiameremmo "ooak" - acronimo pressoché sconosciuto in Italia a quei tempi e che, come sapete, sta per l'inglese "one of a kind" e significa pezzo unico.

Le prime bambole di Celidonia, in Cernit e Stoffa, altezza 35-45 cm (2002-2004)

Le mie prime bambole erano tutto tranne che perfette, ma ne ero tanto contenta! L'entusiasmo di poter interagire con loro, vederle a tutto tondo - a differenza delle illustrazioni, costrette nelle due dimensioni - poterle vestire e pettinare, superava la mania di perfezionismo. Avevo scoperto il mio canale creativo d'elezione e, insieme, il modo di dare una parvenza di dignità alla sindrome di Peter Pan galoppante: potevo continuare a giocare con le bambole dando alla cosa una connotazione artistica!

Gli altri, però, non erano della stessa opinione: Si, sono belli, ma non hanno futuro. I monili si indossano, con queste che ci fai? Se credi che qualcuno le compri sei pazza. Non li ascoltai e continuai a modellare le mie fate. Con il sottile dubbio, lo confesso, di essere realmente un po' fuori di testa.

Fata Celidonia by Daniela Messina - ooak in pasta sintetica

Poco tempo dopo ebbi la mia prima - lentissima - connessione Internet e vidi per caso qualcosa che mi fece esclamare: Wow! Ma allora non sono la sola pazza! 
Cosa vidi? Ma proprio delle Fate straordinariamente modellate in pasta sintetica! Con abiti confezionati perfettamente per loro. Mi chiesi chi ne fosse l’autore. Non sapevo di essere di fronte alle opere della Regina delle Fate: Wendy Froud. Dov’ero finita? Sul sito della Duirwaigh Gallery! Fu così che scoprii che Brian, il celebre illustratore fantasy che amavo (e che so essere nel cuore di molti di voi), aveva una moglie, capace di trasportare nel piano materiale e tangibile le creature che lui ritraeva con i colori sulla carta. 
Brian e Wendy hanno creato universi e - nonostante io sia tendenzialmente disincantata verso i rapporti a due - quando guardo loro non posso fare a meno di pensare che le anime gemelle esistono per davvero

Quella scoperta - di non essere pazza ma anzi di essere in compagnia di nomi celebri - fu per me l'inizio di un cammino meraviglioso, che continua ancora oggi.

Strega by Celidonia Daniela Messina - doll ooak in pasta sintetica

Di lì a breve conobbi Naoko Fortunato e il suo libro, ebbi il privilegio di esporre con artiste del calibro di Laura Scattolini, alla Biennale Nazionale di Bambole d'Artista di Canneto sull'Oglio e all'Internazionale al teatro Bibiena a Mantova, organizzata dalla poliedrica artista Annalisa Venturini, pubblicai i miei primi articoli e nel  2004 partecipai alla prima edizione di Miniaturitalia, dove conobbi altre due bravissime dollmakers, Elisa Fenoglio, che dipingeva bambole in porcellana abbigliandole meravigliosamente - come solo una costumista scenografa può - e Anna Rita Galizia, che creava affascinanti bambole gotiche in pasta sintetica, combinando sapientemente dolcezza e mistero.

Io ero nuova alla scala 1/12, le mie bambole erano più grandi (alcune erano alte anche mezzo metro), ma la fiera ammetteva solo quella scala, quindi iniziai a miniaturizzarle. E - sarà che pure io sono minuta e a furia d'impastare Kili di pasta sintetica m’era venuto mal di schiena - ci presi gusto. L’attenzione per le piccole cose, per i dettegli che sfuggono agli sguardi distratti, era la via giusta per me. Anche se non avrei mai immaginato che avrei finito col miniaturizzare così tanto da dover usare il microscopio stereoscopico

Bimba con Fata by Celidonia - Daniela Messina - ooak doll in pasta sintetica

L'unica rivista italiana specializzata in bambole d'artista, allora, era La Bacchetta Magica. Fu proprio tra quelle bellissime pagine che le mie Fate furono ospitate per la prima volta. Ma era una rivista in abbonamento, per addetti ai lavori, sconosciuta ai più. Con il passare degli anni, anche in Italia si iniziò a parlare di Fate ooak. Un grande merito va al lavoro divulgativo di Patrizio Tesauro e al suo sito ooak.it. Molte persone nel nostro paese ora conoscono questa forma d’arte e c’è stato un bellissimo fiorire di appassionati, che hanno mosso i primi passi inizialmente grazie al dvd della bravissima Patrizia Cozzo, prodotto da Patrizio, e alle successive collaborazioni con il giovane e promettente Fabrizio Corbo e poi Elettra Land. Molte nuove appassionate dell'arte del dollmaking stanno nascendo in Italia.

Certo, lo spirito della signorina Rottermeier che ogni tanto mi possiede si scandalizza quando sente dire “io faccio le ooak”, perché ooak da solo non vuol dire niente! Qualsiasi oggetto prodotto in esemplare unico è ooak. Si chiamano art doll, bambole d’artista o bambole ooak. Possono essere modellate in qualsiasi materiale, dalla scultura ad ago, come le opere dell'insuperabile Susanna Oroyan (scomparsa purtroppo nel 2007, lasciandoci un tesoro immenso di bambole e libri) al paperclay, alla pasta sintetica; possono rappresentare qualunque personaggio ed essere in qualsiasi scala. Ma infine dico, meglio conoscerle con un termine improprio piuttosto non conoscerle affatto! ;) Se ora ti chiedono cosa fai nella vita e gli rispondi “creo fate”, c’è almeno qualche probabilità che non arrivino subito quattro omini vestiti di bianco per rinchiuderti! :D

Fata delle Fragole by Celidonia - Daniela Messina - ooak doll in pasta sintetica

E pensare che Al Sogno, a Piazza Navona, Fate e Bambole one of a kind ci sono da tanto tempo, e che con Annalisa Venturini, Giusy Trani e altre dollmakers si parlava di organzzare una mostra proprio lì, nel cuore di Roma, tanti anni fa! Ma - ci raccontava allora la proprietaria - quel tipo di bambole sono conosciute e acquistate per lo più da ricchi turisti giapponesi, sconosciute agli italiani. 

La scala più gettonata per le Fate ooak è la 1/8 ma la mia prediletta resta la 1/12. Il bello delle bambole 1/12, come dice Anna Rita, è che possono avere una casa su misura per loro, con tanto di giardino e amici con cui giocare. E le fiere di Miniature sono meglio di un luna park! Ve lo confesso, fu per questo motivo che, insieme alle mie Fate, Bebè, Bimbe, Coniglietti e Topini iniziai a girare le fiere europee - Parigi per prima, per esporre al Paris Creation Show, e Londra poi, per il Kensington Dollhouse Festival. E, dopo tanti anni, sono ancora qui a modellare.

Fate ooak by Celidonia - Daniela Messina
Fate di Celidonia in scala 1/10 e 1/12 (2009-2013)

Ecco, questa è la storia di come sono nate le Fate di Celidonia. Di come, poi, una mia fatina finì nello scanner di Mairitales e apparve per la prima volta in Internet, della nascita del primo sito, celidonia.it, e del primo blog, fairydoor, vi racconto un’altra volta! :) 

E voi? In che modo vi siete avvicinati alla creazione o alla collezione di bambole d’artista? Come ne avete appreso l’esistenza? Me lo raccontate nei commenti? :) 

Commenti

  1. ciao. personalmente, in questi giorni sto provando a fare qualcosa, seguendo vari tuto, tra i quali i tuoi spiccano per semplicità, e mai come in questo caso tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare. solo applicandosi si comprende quanta manualità e quanta fatica c'è dietro ogni bambola. io ho iniziato adesso e sono praticamente sconosciuta, mi piace soprattutto creare monili, ma riflettendoci la pazienza e la fatica sono le stesse. spero presto di avere dei risultati miei, anche se è difficile^^ le cose troppo piccole non le faccio, in quanto penso che per compiere quel passo ci vogliano anni di preparazione. la mia bambolina è ora sul tavolo, sta faticosamente venendo al mondo in mezzo a tanti fiori su una bottiglia in vetro^^

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    1. Grazie per aver condiviso la tua esperienza! :) È vero, ci vuol tanto tempo e tanto studio per far nascere una piccola creatura. Ma quando finalmente è nata è una gioia immensa. Auguri e buon lavoro per la nascita della tua bambola! Attendiamo di vederla! :)

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    2. grazie infinite della tua dolcezza. sarà un onore ricevere un tuo commento

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  2. ciaoooo....allora ti spiego in breve come mi sono avvicinata al mondo delle ooak dolls! ho sempre voluto collezionare le fatine della Les Alpes...le guardavo e riguardavo in rete fino a che un giorno mi decisi di acquistarne una per poi pian pianino collezionarle e guardando in rete vidi una delle bellissime fatine di Patrizia Cozzo...cominciai ad informarmi, guardavo tutorial fino a che mi decisi a comprare un panetto di pasta polimerica, il Cernit! iniziai creando dei piccoli folletti,gnomi e poco dopo realizzai la mia prima fatina e da allora non ho più smesso e penso che mai smetterò!!! :)

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    1. Quindi da collezionista sei diventata creatrice di bambole! :D Quando si inizia, non si riesce mai a smettere, perché tante immagini si affollano nella testa per concretizzarsi nel mondo reale, vero? Buon lavoro, cara Santina! :)

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  3. Cara Daniela, ogni volta che entro qui mi si apre un mondo... Davvero! Non creo bambole e/o fate, e non so se mai arriverò a crearne. Serve un'abilità che francamente non credo di possedere (e da quel che ho capito girando qua e là nel web, serve anche una certa disponibilità economica di base per procurarsi materiali e attrezzi "specializzati" che SONO SICURA di non avere ^_*). Tuttavia sono affascinata e terribilmente attratta da tutto ciò che è magico e fatato, che siano OOAK, racconti, illustrazioni, fiabe... O una "casa" come questa. Io perciò non posso raccontarti la mia esperienza di "creatrice", ma posso dirti che ogni volta che vengo qui so che sto per entrare in uno splendido sogno ^_^ Sammy (ex, "Il mio Angolo Creativo", per inderci)

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    1. Cara Sammy, ti ringrazio tanto per le tue belle parole :) È bello leggere il punto di vista di una "fruitrice", perché è lo specchio di chi crea, e che gli da modo di esistere e comunicare. Credo però che la capacità di creare appartenga a tutti, è la stessa che ci faceva modellare i castelli di sabbia in riva al mare da bambini. Ognuno, poi , la esprime in un suo canale elettivo. È vero che gli strumenti per modellare le bambole ooak possono essere costosi, ma indispensabili sono solo le mani e qualche stuzzicadenti. Si possono aggiungere poi uncinetti, aghi e strumenti d'uso comune. La pasta sintetica , invece, quella costa un pochino sì. Ma possiamo realizzare bambole in tanti materiali diversi, di recupero, come ad esempio la cartapesta, la stoffa o la pasta di mais :)

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  4. Ciao dany!..ti racconto brevemente il mio percorso. C'era una volta...no,scherzo!!! Dnq,inizio da piccolina creando miniature x arricchire la vita della mia barbie abitini all'uncinetto e piatti,radio, ed oggetti vari in das...crescendo mi é rimasta la fissa delle cose in miniatura ed ho cominciato a creare casette in legno e sasso poi man mano le arredavo facendo mobili con compensato fine e vari suppellettili sempre in das...poi le casette erano disabitate e nn trovando bamboline della misura giusta ed ho deciso di farmele,ma il das nn rendeva loro giustizia!. Nel frattempo x caso ho scoperto la p.d.mais e contemporaneamente le ooak dolls,cambio di rotta,ho abbandonato le casette e mi sn messa a fare qualke sirena e qualke fata,ora invece sn nella fase un po' + kawaii...nn ho terra ferma!!!

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    1. Ciao Dany, sai che anche io da bambina costruivo abiti e accessori per la Barbie? La mia specialità erano i dolci con il Pongo (il papà del Didò)! :D
      Quindi hai iniziato con il Das? Passare alle paste sintetiche ti apre un mondo, non solo per la duttilità e la finitura, ma perché sono tutte colorate ed è un divertimento creare, lo credo che ti sei messa a dar vita a fate e sirene! Sono sicura che in futuro creerai per loro (e per le bamboline kawaii, che adoro) anche qualche casetta... La creatività è un mare aperto e terra ferma non ne ha ;)

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  5. ...bella la casetta x le bamboline kawaii :D ti giuro ke nn ci avevo pensato!!! Ecco adesso mi hai fatto venire un tarlo ke pikkierá finké nn ne faró una o_O...Cmq si,la pasta di mais nn ha niente a ke vedere con il das,ma quando ero piccola io(.....annnnnni fá)era l'unica cosa ke induriva e si poteva colorare a piacere! Bye :)

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    1. Allora voglio vedere la casetta kawaii!! :D Vero, la pasta di mais è bellissima e c'è il vantaggio che la si può creare da soli. Per quanto riguarda il das... vero, avevamo solo quello da bambini! Ciao Dany! :)

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  6. Ho conosciuto le art dolls grazie a te :D e ho una delle tue prime qui in casa :) Ho seguito il tuo percorso un anno dopo che hai iniziato a modellarle, ho visto crescere la tua professionalità, i cambiamenti nelle linee del viso di ogni fata e ogni animaletto, il percorso duro ed entusiasta, a volte magico. Ti auguro un buon percorso :) Firmato: la scannerizzatrice di fate XD

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    1. Una delle mie prime? Sai che al momento non mi viene in mente? :O Dovrò assolutamente salutarla quando capito dalle tue parti! ;) Grazie per l'augurio, scannerizzatrice di fate! ;D

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